14 DICEMBRE 2013 - Corriere di Romagna (BELLARIA-VALMARECCHIA)

Progetto sull'apprendimento condotto dalla facoltà di psicologia dell'università di Cesena nella scuola gestita dal Millepiedi

All'asilo s'impara con il robot. MecWilly ha insegnato l'inglese ai bambini del San Giuseppe

di LUCIA PACI

BELLARIA IGEA MARINA. Un robot in classe per imparare l'inglese e studiare i processi di apprendimento dei bambini. E' la duplice finalità del progetto condotto dalla facoltà di psicologia dell'università di Cesena alla scuola per l'infanzia San Giuseppe, gestita dalla cooperativa Il Millepiedi, che si è avvalsa dell'uso di un robot. Attraverso la ricerca è stato dimostrato che un partner robot è efficace quanto un partner umano nel processo di apprendimento. Nello specifico, i bambini, che già conoscevano il robot MecWilly dallo scorso anno, dovevano imparare alcuni nomi di frutti in lingua inglese. I dieci bimbi coinvolti hanno vissuto tutto come un gioco. «Quest'anno - spiega Roberto Masini, collaboratore del progetto - abbiamo fatto una ricerca più esplorativa abbinata all'apprendimento della lingua inglese. Il robot è stato utilizzato per valutare L'apprendimento attraverso uno scambio paritario. I bambini si sono molto affezionati al robottino e ora che il progetto è concluso le educatrici ci dicono che chiedono sempre di lui. «MecWilly è tornato da un viaggio in Inghilterra, e ha un cestino di frutta che vuole portare ai bambini inglesi. Ma c'è un problema, la lista è scritta in inglese e a MecWilly serve aiuto per capire di quali frutti si tratta». Cosi è stato presentato il progetto ai piccoli, di età compresa trai 4 i 6 anni i quali si sono rivelati entusiasti di aiutare Mecwilly. La tesi consisteva nel verificare l'efficacia di un partner robot confrontandolo con un amico umano in un contesto di apprendimento. I bambini hanno svolto le attività interagendo a coppie; il tipo di interazione in questione è chiamata conflitto socio-cognitivo e porta l'alunno a riorganizzare e ristrutturare le proprie conoscenze attraverso il confronto con il partner. L'università ha già analizzato i dati estratti dalla sperimentazione ed è stato dimostrato che un robot umanoide è efficace quanto un partner umano nel processo di apprendimento. Il prossimo anno la ricerca effettuerà un ulteriore step, con nuove sperimentazioni.

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